Acatisia, Effetto incantesimo del farmaco e Psichiatria difensiva

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Laura Guerra

 

Introduzione

In questo breve articolo, si esprime una domanda legittima e provocatoria: Come si possono giustificare le pratiche della cosiddetta “psichiatria difensiva” quando utilizza trattamenti farmacologici che possono provocare gli stessi comportamenti problematici che cerca prevenire? 

Illustrando questi potenziali effetti collaterali degli psicofarmaci, si solleva il dubbio legittimo sulla funzione etica di specifici trattamenti farmacologici utilizzati dalla psichiatria, tra le cui funzioni si annoverano la tutela della salute e della sicurezza sia del paziente che della società.    

Cenni Storici e Giuridici

La legge Giolitti del 1904 stabiliva il nesso tra malattia mentale e pericolosità sociale, relegando le persone affette da sofferenza psichica nei manicomi per proteggere la società, lontano dai normali luoghi di cura. [1]

La legge Basaglia del 1978 elimina il concetto di pericolosità sociale o scandalo, prevedendo gli interventi psichiatrici dentro gli ospedali, come per le altre branche della medicina, ridando dignità all’individuo. [2]

La legge Basaglia, inoltre, con l’abolizione del regime manicomiale ha rappresentato un importante passo per il superamento dell’approccio psichiatrico finalizzato alla segregazione ed emarginazione dell’individuo dalla vita sociale.

Nonostante i progressi ottenuti con la legge Basaglia, tuttavia, il cambiamento del tipo di intervento, da segregativo a “cura e custodia” ha evidenziato il problema di “responsabilità penale” per lo psichiatra nel caso in cui il paziente si renda responsabile di violenza o anche di atti autolesivi (suicidio).

La psichiatria è, infatti, titolare di una posizione di garanzia che la obbliga a controllare e a proteggere il paziente anche in assenza di ricovero coatto.

Lo psichiatra ha, infatti, un obbligo di controllo, tutelando la società da comportamenti violenti da parte del paziente e obbligo di protezione del paziente stesso. [3]

Tale posizione di garanzia può determinare anche una responsabilità penale se il suo paziente realizza comportamenti lesivi, violenti e anche suicidari.

Casi legali di condanna dello psichiatra

Nel 2007 uno psichiatra è stato condannato a 4 mesi di reclusione perché un suo paziente ha commesso un omicidio. [4]

Un altro psichiatra è stato condannato a 4 mesi di reclusione perché la sua paziente si è suicidata. [5]

Il paradosso dei trattamenti farmacologici

Lo psichiatra, per prevenire comportamenti suicidari o violenti avrebbe il dovere di mettere in atto tutti i mezzi a sua disposizione per prevenirli sino a giungere alla stretta sorveglianza e alla custodia o alla contenzione. [6]

Oltre al fatto che sia discutibile il ruolo dello psichiatra come “controllore” dei comportamenti umani, vi è un’altra questione molto importante, che consiste nella reale efficacia e nei potenziali rischi dei trattamenti psicofarmacologici.

Gli psicofarmaci non agiscono sulle cause della sofferenza psichica

Come più ampiamente spiegato in articoli precedenti pubblicati su questo sito, gli psicofarmaci, in generale, non agiscono sulle cause della sofferenza psichica, ma agiscono alterando le normali funzioni del sistema nervoso e provocando cambiamenti nella percezione dell’umore, della coscienza e del comportamento, come l’alcol per l’ansia sociale. [7,8]

Gli antipsicotici, in particolare, agiscono sopprimendo l’attività complessiva del sistema nervosocreando un distacco emotivo dalle cause relazionali, ambientali e sociali che generano la sofferenza psichica, in modo che non vengano più percepite come dolorose o irritanti. [7,8]

Potenziali effetti collaterali degli psicofarmaci – Effetto incantesimo, acatisia e posizione di garanzia

Oltre agli importanti effetti collaterali psichici e fisici, discussi in altri articoli di questo sito, è ampiamente dimostrato che gli psicofarmaci possono indurre quello che lo psichiatra americano Peter Breggin definisce come Effetto incantesimo del farmaco o anosognosia da intossicazione che, in casi estremi, può indurre il suicidio e la violenza. [9]

L’effetto incantesimo del farmaco consiste nell’incapacità, indotta dal farmaco, di riconoscere e valutare gli effetti negativi causati dal farmaco stesso.

Questo effetto è presente durante tutto il trattamento, ma è particolarmente evidente durante i cambiamenti di dosaggio e quindi nelle fasi iniziali dell’assunzione e alla sospensione dello psicofarmaco. [9]

Gli psicofarmaci, in modo particolare gli antipsicotici e gli antidepressivi, possono indurre anche l’acatisia, come riportato sui foglietti illustrativi degli psicofarmaci.

L’acatisia è un disturbo neurologico estremamente angosciante caratterizzato da grave agitazione, incapacità di rimanere fermi e un senso opprimente di terrore. Nei casi più gravi può provocare aggressività, violenza o pensieri suicidi. [10]

L’acatisia è un disturbo molto più comune di quanto venga segnalato in quanto identificato correttamente dalla maggior parte dei medici, viene scambiato erroneamente per un disturbo psichico e quindi trattato con dosi crescenti di farmaco o con l’aggiunta di altri farmaci.

Come sopra evidenziato, gli psichiatri, per non incorrere in cause legali che li vedrebbero responsabili delle azioni dei loro pazienti, utilizzano i trattamenti farmacologici per mantenersi in una posizione di garanzia.

Ma, allo stesso tempo, gli stessi trattamenti farmacologici possono scatenare reazioni imprevedibili come il suicidio, l’omicidio e la violenza.

Sarebbe perciò opportuno chiedersi se il ruolo di “controllo sociale” sia etico, se debba essere esercitato dalla psichiatria e se debba essere esercitato con trattamenti farmacologici che potenzialmente possono indurre gli stessi comportamenti che si vorrebbero prevenire.

Utilizzando questi trattamenti farmacologici, infatti, la psichiatria assume un ruolo di psichiatria difensiva, che in realtà non tutela né la salute, né la sicurezza individuale, né quella collettiva.

ATTENZIONE: Gli effetti collaterali estremi descritti nell’articolo non si manifestano nella maggioranza dei casi, tuttavia sono descritti dalla letteratura citata nell’articolo stesso come possibili conseguenze derivanti dall’assunzione degli psicofarmaci.

La sospensione degli psicofarmaci può dar luogo a importanti effetti psicologici e fisici anche pericolosi e a volte possono mettere a rischio la vita.

La sospensione degli psicofarmaci deve perciò avvenire sotto controllo medico esperto, lentamente e gradualmente e con una buona psicoterapia di accompagnamento.

Bibliografia

[1] Legge 14 febbraio 1904, n. 36. Disposizioni sui manicomi e sugli alienati. Custodia e cura degli alienati (pubblicata nella gazzetta ufficiale n. 43 del 22 febbraio 1904)

http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/fileadmin/redazione/Materiali/Legge_14_febbraio_1904.pdf

[2] Legge 13 maggio 1978, n. 180 (Legge Basaglia)

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1978/05/16/078U0180/sg

[3] Giandomenico Dodaro. La posizione di garanzia degli operatori psichiatrici. Giurisprudenza e clinica a confronto. (2011) Franco Angeli Edizioni
https://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=19290
[4] Altalex Massimiliano. Omicidio, responsabilità dello psichiatra per il comportamento del paziente
Tribunale, Bologna, sez. III penale, sentenza 04/04/2007

https://www.altalex.com/documents/massimario/2008/02/07/omicidio-responsabilita-dello-psichiatra-per-il-comportamento-del-paziente

[5] Elena Bassan. Suicidio del paziente e responsabilità della struttura per violazione degli obblighi di vigilanza. 2020/06/24
http://avvocatoelenabassan.it/2020/06/24/suicidio-del-paziente-e-responsabilita-della-struttura-per-violazione-degli-obblighi-di-vigilanza/
[6] Anna Coluccia. La responsabilità dello psichiatra. Riv Psichiatr 2017;52(6):226-235

https://www.rivistadipsichiatria.it/archivio/2846/articoli/28726/

[7] Joanna Moncrieff, Le pillole più amare. L’inquietante storia dei farmaci antipsicotici. (nov 2020), Giovanni Fioriti Editore.

Le pillole più amare. La storia inquietante dei farmaci antipsicotici – di Joanna Moncrieff – Mad in Italy (mad-in-italy.com)

[8] Laura Guerra. Antipsicotici Depot – Più danni che benefici. 3 Febbraio 2021, Mad in Italy
Antipsicotici Depot – Più danni che benefici – Mad in Italy (mad-in-italy.com)
[9] Laura Guerra. Il ruolo degli psicofarmaci nei casi di omicidio e suicidio – Effetto incantesimo del farmaco. Mad in Itali 22 Feb 2021
https://mad-in-italy.com/2021/02/il-ruolo-degli-psicofarmaci-nei-casi-di-omicidio-e-suicidio-effetto-incantesimo-del-farmaco/
[10] Laura Guerra. Psicofarmaci ed effetti collaterali – Acatisia. Mad in Italy, 2 Marzo 2021
https://mad-in-italy.com/tag/acatisia/
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Laura Guerra è laureata in Scienze Biologiche e ha conseguito il dottorato di ricerca in Farmacologia all'Università di Ferrara. Si interessa dei trattamenti psicofarmacologici nel contesto psicosociale del disagio emotivo. Pone particolare attenzione ai problemi dell'eta giovanile e infantile. Ha tradotto il libro di Peter Breggin "La sospensione degli psicofarmaci. Un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie". Recentemente ha tradotto il libro di Joanna Moncrieff "Le pillole più amare. La storia inquietante dei farmaci antipsicotici".

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