Resoconto della recente conferenza organizzata da Mad in Italy

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Marcello Maviglia

Recente “Conferenza MAD” sulle tematiche del cambiamento del sistema di salute mentale di Trieste, sulla censura delle critiche al modello organicista della psichiatria e sul rischio della riapertura dei manicomi.

Riflessioni e pianificazione per il futuro.

La recente conferenza online promossa da MAD IN ITALY si era prefissa di sviluppare i temi sopra descritti per trarne delle indicazioni per lo sviluppo di una pianificazione con obiettivi chiari e concreti. Il sommario dei temi principali e l’analisi che seguono ricalcano questa intenzione di concretezza.

Tuttavia, la conferenza si è sviluppata col concentrarsi spontaneamente su due temi affini a quelli sopra elencati, ma al tempo stesso ben circoscritti: la necessità di accesso a pratiche di deprescrizione e sospensione degli psicofarmaci e quella di creare una network di mutuo-aiuto sul territorio nazionale, che includa lo sviluppo del ruolo dello specialista alla pari (peer specialists).

Per quanto riguarda il tema di Trieste, l’impressione che scaturisce dalle testimonianze di alcuni dei partecipanti è che il modello triestino, pur includendo aspetti di intervento psicosociale ancora abbastanza validi, ricorre in realtà ad un utilizzo spiccato di interventi farmacologici, non provvedendo, al tempo stesso, alcuno spazio concreto per il processo di deprescrizione o sospensione dagli psicofarmaci.

In questa cornice, i recentissimi cambiamenti di leadership nel sistema di salute mentale di Trieste sono stati discussi come prova concreta di questa involuzione e quindi di un allontanamento sempre più progressivo dal modello basagliano.

Gli altri due temi: La possibilità di riapertura dei manicomi e quello della censura, sono stati accolti con una certa superficialità, probabilmente perché ritenuti impliciti al discorso sulle carenze in generale del sistema di salute mentale.

Quindi cosa è emerso di concreto sui temi, manifestatisi come principali, della sospensione dei farmaci e degli Specialisti alla pari?

Per quanto riguarda la deprescrizione e sospensione si è evidenziata la necessità di sviluppare e di raffinare le competenze degli operatori sanitari su come gestire il processo di sospensione con competenza dal punto di vista farmacologico. Tuttavia, si è puntualizzato con estrema chiarezza che il processo della deprescrizione e sospensione ha bisogno di una network psicosociale che può essere creata o ampliata dall’introduzione della figura dello specialista alla pari nel sistema sanitario italiano.

Ricordiamo che lo specialista alla pari è un utente o ex utente che dimostra la stabilità emotiva e le competenze necessarie per aiutare altri utenti. Questa figura ha già trovato, da decenni, un  ruolo fondamentale nei servizi sanitari di diversi paesi (USA, Canada, UK), con risultati ragguardevoli per quanto riguarda la prevenzione di crisi emotive,  di visite al pronto-soccorso e di ricoveri ospedalieri.

Inoltre, spesso gli specialisti alla pari assistono altri utenti durante il processo di sospensione dagli psicofarmaci, fornendo preziosi consigli, scaturenti dalla loro esperienza diretta. In questa cornice, la carenza di conoscenze adeguate da parte della maggioranza degli operatori sanitari per avviare e seguire un processo di deprescrizione e sospensione è stata evidenziata più di una volta dai partecipanti, suggerendo la necessità di corsi di formazione professionale sul soggetto.

In riguardo alla creazione di un network di specialisti alla pari sul territorio, alcuni dei partecipanti hanno menzionato esperienze già esistenti (Modena, Trento), che pertanto meritano considerazione.

Tuttavia, il dato più rilevante è che queste iniziative sono isolate a un numero ristretto di città e regioni. I partecipanti hanno anche puntualizzato la necessità che il network degli specialisti alla pari sia indipendente dalla psichiatria e che abbia la capacità di auto gestirsi non perdendo di vista gli obiettivi del recovery, che non è basato sul modello biomedico, ma che segue un modello psicosociale mirante al raggiungimento di un livello di qualità di vita almeno accettabile.

Si evince inoltre dalla somma degli interventi sul soggetto, che c’è bisogno di più chiarezza sull’operato degli specialisti alla pari, che potrebbe essere fornito tramite ulteriori conferenze online con la partecipazione, se possibile, della rete internazionale di MAD.

Infine, l’esperienza italiana de l’“Open Dialogue” è stata discussa durante un paio di interventi, che hanno messo in risalto la natura positiva dell’iniziativa, ma anche il fatto che non ci sono ancora a disposizione dati sufficienti per trarre un’analisi chiara sull’efficacia del modello sul territorio.

Le tematiche sopra descritte saranno sviluppate con un piano d’azione che per il momento può essere riassunto nei seguenti punti essenziali, ma suscettibile a cambiamenti e aggiornamenti, se necessario:

  • Organizzazione di una conferenza autunnale MAD sul tema “Percorso psicosociale, deprescrizione / sospensione con l’utilizzo degli “Specialisti Alla Pari”.
  • Raccolta dati online sul soggetto della deprescrizione / sospensione (dati su coloro che vorrebbero intraprendere un processo di deprescrizione, ma non riescono a farlo).
  • Coinvolgimento della network internazionale di MAD come sistema di supporto per iniziative sul territorio.
  • Considerazione di sviluppo di progetti pilota di sospensione degli psicofarmaci.
  • Identificazione di network interessate alla creazione di progetti pilota.
  • Ottenere più dati riguardo l’efficacia dei progetti di Open dialogue in Italia.

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