Sospendere gli psicofarmaci: Come e perché – Presentazione del libro. I conferenza

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Laura Guerra

Sospendere gli psicofarmaci: Come e perché – Presentazione del libro

I conferenza. Conduce Marina De Rose, in collaborazione con Anthea Group Srl

Le persone che attraversano periodi di sofferenza psichica spesso si rivolgono agli psichiatri e si sentono dire che avrebbero uno squilibrio chimico del cervello e necessitano di psicofarmaci per riequilibrarlo e tornare alla “normalità”.

Inoltre vengono educate a credere che il loro cervello produrrebbe poca serotonina, troppa o troppo poca dopamina e che dovranno assumere a vita gli psicofarmaci, proprio come “l’insulina per il diabete!”.

Questa narrazione, basata sul modello organicista o bio-medico, suggerisce che i disturbi psichici derivino da squilibri chimici, ma in realtà questa teoria non è scientificamente supportata.

Infatti, gli squilibri chimici alla base dei disturbi psichici non sono mai stati osservati o dimostrati. Al contrario, l’uso prolungato di psicofarmaci può creare tali squilibri e portare a fenomeni di tolleranza e assuefazione.

Attualmente la grande maggioranza degli psichiatri e in genere dei professionisti che lavorano nel campo della salute mentale sottovaluta l’importanza del processo di sospensione degli psicofarmaci e non è ancora preparata per gestirlo in sicurezza, in quanto le case farmaceutiche hanno tenuto nascosto il fatto che queste molecole causano assuefazione e tolleranza e nel caso delle benzodiazepine anche dipendenza.

Per evitare le crisi di astinenza che si possono verificare quando si smette di assumere gli psicofarmaci, è essenziale trovare un buon metodo per la loro sospensione, come descritto molto dettagliatamente nel libro SOSPENDERE GLI PSICOFARMACI: COME E PERCHÉ.

Nel libro e nella video-conferenza viene spiegato che gli psicofarmaci non agiscono sulle cause della sofferenza psichica o psicopatologia, ma soltanto sui suoi sintomi. Inoltre viene descritto dettagliatamente come utilizzare gli psicofarmaci in modo mirato per gestire le fasi acute della sofferenza psichica ed evitare le crisi di astinenza.

Laura Guerra, Farmacologa, spiega che l’uso prolungato nel tempo degli psicofarmaci, oltre a causare molti effetti collaterali che abbassano la qualità della vita e la sua durata, portano alla cronicizzazione dei sintomi. Per questo motivo è necessario limitare l’uso degli psicofarmaci a brevi periodi di tempo che permettano alla persona di ritrovare l’equilibrio e la stabilità per poi sospendere in sicurezza il trattamento. A questo scopo nel libro sono descritti metodi sicuri per la sospensione, oltre a molte altre informazioni utili per gli utilizzatori.

Marcello Maviglia, psichiatra, affronta la sospensione dal punto di vista del recovery, concentrandosi sulle qualità individuali e sulla rete di supporto. Gli specialisti alla pari possono aiutare durante questo processo, ma purtroppo, in Italia, non sono ancora parte integrante del sistema sanitario come in altri Paesi.

L’interesse per l’inserimento dei Peer Specialist nel servizio pubblico sta crescendo anche in Italia. Tuttavia, è importante chiarire la loro funzione e le possibilità di integrazione nel sistema pubblico. Questo solleva domande riguardo al rimborso dei loro interventi e all’autonomia professionale, considerando l’indipendenza dalla psichiatria e dalla psicologia “mainstream”.

L’intervento di Maviglia richiama l’attenzione sull’uso corretto degli psicofarmaci e l’esplorazione della possibilità di creare e sostenere percorsi di sospensione, considerando l’esperienza del paziente e il contesto sociale.

In questa cornice, Maviglia ha riportato la propria esperienza professionale in  una clinica ad Albuquerque, New Mexico (USA), dove è tuttora in corso  un progetto di sospensione con il contributo dei Peer Specialist.

La psicoterapeuta Miriam Gandolfi spiega che il suo contributo si basa su un approccio scientifico rigoroso. Attraverso la descrizione di casi clinici, sottolinea che il cervello è una struttura materiale complessa, ma la mente è il risultato di processi immateriali. Il comportamento umano non può essere ridotto a semplici reazioni biochimiche.

Le basi della psicopatologia non risiedono negli squilibri chimici del cervello, ma sono anche il risultato delle interazioni relazionali che l’individuo ha con le persone significative nella sua vita. Queste interazioni sono influenzate dal contesto culturale e sociale in cui vive la persona.

Miriam Gandolfi sviluppa un discorso sistemico in cui il “sintomo” viene interpretato e affrontato attraverso molteplici connessioni interpersonali, culturali e ambientali che caratterizzano l’esperienza umana.

Bibliografia

M. Maviglia, L. Guerra, M. Gandolfi. Sospendere gli psicofarmaci: come e perchè. Costruire un percorso personalizzato ed efficace. La fabbrica dei segni, marzo 2024.

Sospendere gli psicofarmaci: come e perché? Costruire un percorso personalizzato ed efficace : Maviglia, Marcello, Guerra, Laura, Gandolfi, Miriam: Amazon.it: Libri

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Laura Guerra è laureata in Scienze Biologiche e ha conseguito il dottorato di ricerca in Farmacologia all'Università di Ferrara. Si interessa dei trattamenti psicofarmacologici nel contesto psicosociale del disagio emotivo. Pone particolare attenzione ai problemi dell'eta giovanile e infantile. Ha tradotto il libro di Peter Breggin "La sospensione degli psicofarmaci. Un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie". Ha inoltre tradotto il libro di Joanna Moncrieff "Le pillole più amare. La storia inquietante dei farmaci antipsicotici". Recentemente, insieme a Marcello Maviglia e Miriam Gandolfi, ha pubblicato il libro "Sospendere gli psicofarmaci: Come e perché. Costruire un percorso personalizzato ed efficace.