Sospendere gli psicofarmaci: come e perché – Costruire un percorso personalizzato ed efficace 

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Laura Guerra

In questa video-conferenza Laura Guerra in collaborazione con L’ASSOCIAZIONE DIRITTI ALLA FOLLIA presenta il libro:

Sospendere gli psicofarmaci: come e perché –

Costruire un percorso personalizzato ed efficace 

Per vedere la conferenza cliccare sull’immagine qui sopra

Le varie espressioni della sofferenza psichica, che in termini psichiatrici sono definite come psicosi, depressione, schizofrenia, disturbo bipolare, ansia, disturbo ossessivo compulsivo, ADHD (disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività) e altro ancora, sono state presentate dalla psichiatria organicista come malattie del cervello caratterizzate da “squilibri chimici”, causate da una probabile “predisposizione genetica”, mentre gli psicofarmaci sono stati presentati come “riequilibratori” di un sistema alterato, come sostanze che riportano alla “normalità”.

In realtà, la teoria degli squilibri chimici e quindi l’origine biologica dei disturbi psichici non è mai stata dimostrata. Le diagnosi psichiatriche, infatti, non possono essere fatte o confermate da esami clinici, di laboratorio o analisi genetiche.

Come spiega anche lo psichiatra americano Peter Breggin, gli psicofarmaci non intervengono sui problemi psichici “radicati principalmente nella complessità delle emozioni e delle esperienze umane, ma soltanto sui loro sintomi e in modo molto aspecifico, interferendo con le normali funzioni del sistema nervoso”.

Non solo gli psicofarmaci non ripristinano uno squilibrio chimico del cervello, ma è stato dimostrato che lo squilibrio chimico viene generato proprio dall’uso dello psicofarmaco.

L’alterazione dell’equilibrio chimico del cervello creata dall’uso dello psicofarmaco è alla base dei fenomeni di tolleranza e assuefazione indotti dagli psicofarmaci.

Questi due fenomeni, in misura variabile, sono comuni a tutte le classi di psicofarmaci e sono alla base dei meccanismi di cronicizzazione dei cosiddetti disturbi psichici o per meglio dire delle manifestazioni della sofferenza psichica o psicopatologia.

Gli psicofarmaci possono essere utili per gestire i sintomi acuti della sofferenza psichica, ma a lungo termine creano più danni che benefici e per evitare la cronicizzazione andrebbero sospesi lentamene e gradualmente, per lasciare tempo e spazio ad altri interventi mirati alle cause della sofferenza psichica e al suo superamento.

Per fare questo occorre un buon metodo per la loro sospensione, in modo da evitare le crisi di astinenza, che vengono spesso erroneamente viste come “ricadute” e perciò affrontate con dosi crescenti di psicofarmaci, perpetuando la cronicizzazione dei sintomi.

Per ordinare il libro cliccare sul link:

M.Maviglia, l. Guerra, M. Gandolfi. Sospendere gli psicofarmaci: come e perché – Costruire un percorso personalizzato ed efficace. Fabbrica dei segni, 2024

Biografie degli autori


Miriam Gandolfi
, psicologa e psicoterapeuta sistemico-connessionista si è assunta il compito di offrire al lettore i diversi punti di partenza teorici da cui derivano le diverse scelte psicoterapeutiche. Attraverso la presentazione di casi clinici reali proporrà percorsi di lettura dei significati che l’assunzione, la sospensione, il mantenimento o l’evitamento dell’assunzione assume nella vita concreta delle persone. Il suo approccio si inserisce a pieno titolo nelle più recenti evoluzioni teoriche ed epistemologiche della psicologia come scienza del comportamento.

 

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Laura Guerra, evidenzia la narrazione fallace del modello organicista o bio-medico sostenuto dalle case farmaceutiche per promuovere l’uso egli psicofarmaci come “riequilibratori di un sistema squilibrato”, presentando il reale potenziale terapeutico degli psicofarmaci e i motivi per limitarne l’uso a lungo termine, responsabile della cronicizzazione e dell’abbassamento della qualità della vita.

Nella narrazione afferma con chiarezza che, se non evitabile, l’uso dovrebbe essere mirato alla gestione degli stati acuti della sofferenza psichica. Offre, con dovizia di dettagli, informazioni molto utili per la gestione della sospensione degli psicofarmaci maturate nei gruppi di auto-mutuo-aiuto e supportate da autorevoli pubblicazioni scientifiche.

Marcello Maviglia, specialista in psichiatria e in tossicodipendenza, sostiene come tesi principale dei capitoli, che cura che il supporto degli Esperti per Esperienza (Peers Specialists) conferisce al percorso di Recovery una narrativa personalizzata che non riguarda solo la gestione ed il contenimento dei sintomi, ma soprattutto il miglioramento della qualità della vita nel contesto sociale e culturale dell’individuo.

L’autore premette che non nega l’esistenza del disagio emotivo, che è empiricamente dimostrabile nella sofferenza degli individui in maniera palpabile, ma che è, al tempo stesso, necessario comprendere le limitazioni delle diagnosi ufficiali dei “disturbi mentali”.

Illustrando, alla fine del capitolo, un progetto di dismissione avviato da diversi anni in una clinica di Albuquerque, nel Nuovo Messico, ne condivide aspetti fondamentali della progettazione, della implementazione ed alcuni risultati preliminari, che potrebbero essere d’aiuto allo sviluppo di progetti simili.

 

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Laura Guerra è laureata in Scienze Biologiche e ha conseguito il dottorato di ricerca in Farmacologia all'Università di Ferrara. Si interessa dei trattamenti psicofarmacologici nel contesto psicosociale del disagio emotivo. Pone particolare attenzione ai problemi dell'eta giovanile e infantile. Ha tradotto il libro di Peter Breggin "La sospensione degli psicofarmaci. Un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie". Recentemente ha tradotto il libro di Joanna Moncrieff "Le pillole più amare. La storia inquietante dei farmaci antipsicotici".