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    “L’ADHD È UN’INVENZIONE E AVVANTAGGIA SOLO L’INDUSTRIA FARMACEUTICA E GLI PSICHIATRI”

    Visto dagli accademici come uno degli psicologi più influenti del 20° secolo, Jerome Kagan, è classificato sopra Carl Jung (il fondatore della psicologia analitica) e Ivan Pavlov (che ha scoperto il riflesso pavloviano) in una graduatoria dei cento maggiori psicologi pubblicata nel 2002 dall’American Psychological Association.

    Egli è ben noto per il suo lavoro pionieristico nella psicologia dello sviluppo all’Università di Harvard, dove ha trascorso decenni documentando come neonati e bambini piccoli crescono, ed è un ricercatore eccezionale ed altamente considerato.

    Così può essere sorprendente apprendere che egli ritiene che la diagnosi dell’ ADHD (attention deficit hyperactivity disorder) è un’invenzione e avvantaggia solo l’industria farmaceutica e gli psichiatri.

    “Questa è la storia dell’umanità: quelli con l’autorità credono che stanno facendo la cosa giusta, e danneggiano coloro che non hanno potere”, dice Jerome Kagan.
    In un’intervista rilasciata a Spiegel, Kagan ha affrontato i tassi alle stelle dell’ ADHD in America, che egli attribuisce a “pratiche diagnostiche sfocate”.
    Il Dott. Kagan ha illustrato questo punto con il seguente esempio:
    Cinquant’anni fa un bambino di 7 anni che si annoia a scuola e disturba le lezioni, sarebbe stato etichettato come pigro (o molto vivace).
    Ma oggi, quello stesso bambino si dice soffrire di ADHD.
    Ecco perché abbiamo visto un drammatico aumento del disordine.

    Ogni bambino che sta avendo problemi a scuola viene inviato a vedere un pediatra, che poi sostiene che è ADHD e prescrive il Ritalin.
    “In effetti, il 90% di questi 5,4 milioni di bambini non hanno un metabolismo della dopamina anomalo. Il problema è che, se un farmaco è a disposizione dei medici, questi faranno la diagnosi corrispondente “, ha detto Kagan.

    “Potremmo fare i filosofi e chiederci: “Che cosa significa malattia mentale? Se si fanno interviste con bambini e adolescenti di età compresa tra i 12 e 19 anni, il 40% può essere classificato come ansioso o depresso.
    Ma se si dà un’occhiata più da vicino e ci si chiede quanti di loro sono seriamente compromessi da questo, il numero si riduce all’ 8%.
    Descrivere ogni bambino come depresso o ansioso o come malato mentale, è ridicolo.
    Gli adolescenti sono ansiosi, è normale. Non sanno a quale Università andare, hanno problemi con la loro ragazza o il loro ragazzo.
    Essere triste o ansiosi è una parte della vita come provare rabbia o frustrazione sessuale “, ha detto Kagan a Spiegel.

    Quali sono le implicazioni per i milioni di bambini americani che vengono erroneamente diagnosticati come malati di mente?
    Kagan crede che sia devastante perché i bambini pensano che ci sia qualcosa di fondamentalmente sbagliato in loro.

    Non è l’unico psicologo a dare l’allarme su questa tendenza, ma Kagan e gli altri sentono contro di loro un’alleanza enormemente potente: le aziende farmaceutiche che stanno facendo miliardi, e una professione che è auto-interessata.”

    Kagan soffriva di irrequietezza interiore e balbuzie da bambino, ma sua madre gli disse: “Non c’è niente di sbagliato in te. La tua mente sta solo lavorando più velocemente della lingua”.
    Ha pensato al momento:” Grande, io sto balbettando perché sono così intelligente!” .

    L’ADHD non è l’unica epidemia tra i bambini che preoccupa Kagan, la depressione è un altra.

    Nel 1987, circa uno su 400 adolescenti americani stava usando un antidepressivo. Entro il 2002, i numeri balzarono a uno su 40.
    Kagan sente che è un’altra diagnosi abusata, semplicemente perché le pillole sono disponibili.
    Invece di ricorrere immediatamente ai farmaci, pensa che i medici dovrebbero in primo luogo cercare di scoprire qual’è il problema.
    Per lo meno, alcune prove devono essere effettuate, come un EEG, soprattutto perché gli studi hanno dimostrato che le persone che hanno una maggiore attività nel lobo frontale destro rispondono poco agli antidepressivi.

    Kagan ricorda che mentre lavorava ad un libro di testo entrò in depressione perchè non riusciva a farlo come avrebbe voluto.
    Soffriva d’insonnia ed aveva tutti gli altri sintomi clinici della depressione.
    Ma dal momento che sapeva qual’era la causa, non cercò un aiuto professionale.
    Dopo sei mesi, la depressione era scomparsa.
    In circostanze normali, sarebbe stato diagnosticato come depresso da uno psichiatra con conseguente prescrizione di farmaci.
    Ma lui ha capito che si era semplicemente dato uno standard troppo alto e che, non riuscendo a soddisfarlo, lo aveva fatto cadere in depressione.

    Ma qui bisogna fare una distinzione importante: quando un evento di vita ci travolge, è comune cadere in depressione per un pò.
    Ma ci sono quelli che hanno una vulnerabilità genetica alla depressione, sono persone cronicamente depresse.

    È importante guardare non solo i sintomi, ma le cause.
    È qui che la psichiatria lascia cadere la palla, in quanto è una professione medica che stabilisce la malattia solo sui sintomi.

    Tale punto cieco apre la porta a nuove malattie – come il disturbo bipolare, che non siamo abituati a vedere nei bambini.
    Così com’è oggi, a quasi un milione di americani di età inferiore ai 19 anni viene diagnosticato questo disturbo.
    “Un gruppo di medici del Massachusetts General Hospital ha iniziato a vedere i bambini che hanno avuto attacchi di collera bipolare. Non avrebbe dovuto farlo.
    Ma alle aziende farmaceutiche è piaciuto molto perché i farmaci contro i disturbi bipolari sono costosi. Ecco come è stato avviato il trend.

    Quando è gli stato chiesto se ci sono alternative ai farmaci per anomalie comportamentali, Kagan ha detto che sarebbe meglio dare un sostegno, ad esempio, ai bambini con diagnosi di ADHD invece dei farmaci.
    Dopo tutto, non sono mai i bambini che vanno bene a scuola che ricevono questa diagnosi, sono sempre i bambini che vanno male.

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