Il nuovo Codice Deontologico degli psicologi – Linee guida per una psicologia di Stato?

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Laura Guerra

Il nuovo Codice Deontologico degli psicologi – Linee guida per una psicologia di Stato?

In questa conferenza online Miriam Gandolfi e Elisa Molino, psicologhe e psicoterapeute, hanno riflettuto sulle criticità delle modifiche apportate al Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, sulle ipotesi interpretative alla base di esse, sulle loro ricadute su psicologi e Cittadini e su come queste modifiche risultino comprensibili se inserite nelle trasformazioni del contesto socio-culturale globale.

Il Codice revisionato è stato oggetto di un ricorso e al momento è stato invalidato dal Consiglio di Stato, con la sentenza N. 10376/2024 del 24/12/2024, per motivi di illegittimità. Ma non è finita, le sorti delle norme deontologiche degli psicologi sono ancora in sospeso. Perciò è fondamentale informare, dibattere, confrontarsi e far luce sulla questione.

Il nuovo Codice Deontologico riflette un contesto storico che vede il venir meno dell’autodeterminazione, di diritti e di tutele fondamentali per quanto riguarda i Cittadini, mentre le Istituzioni e le norme entrano sempre più pervasivamente nelle vite private, fino a sostituirsi alla propria libertà di scelta, per un presunto bene collettivo.

La disciplina psicologica, come molte altre discipline fondamentali per la nostra vita, rischia di trovarsi sotto scacco di politiche globali, nel disconoscimento delle istanze di professionisti, pazienti e Cittadini, nell’adesione omologante e a-critica a norme e linee guida cosiddette scientifiche, ma che violano i principi fondamentali di un metodo davvero rigoroso che si fonda anche sulla trasparenza di premesse e strumenti di ricerca scelti. Linee guida e “buone prassi” paiono sempre più farsi strumento di controllo sociale, favorendo una visione ipermedicalizzata delle persone.

Questa occasione di incontro vuole essere un invito alla partecipazione e, per quanto riguarda gli psicologi, alla promozione di un ruolo attivo in questa vicenda, indispensabile per tutelare la dignità della professione e la salvaguardia dell’autodeterminazione di professionisti e Cittadini.

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Laura Guerra è laureata in Scienze Biologiche e ha conseguito il dottorato di ricerca in Farmacologia all'Università di Ferrara. Si interessa dei trattamenti psicofarmacologici nel contesto psicosociale del disagio emotivo. Pone particolare attenzione ai problemi dell'eta giovanile e infantile. Ha tradotto il libro di Peter Breggin "La sospensione degli psicofarmaci. Un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie". Ha inoltre tradotto il libro di Joanna Moncrieff "Le pillole più amare. La storia inquietante dei farmaci antipsicotici". Recentemente, insieme a Marcello Maviglia e Miriam Gandolfi, ha pubblicato il libro "Sospendere gli psicofarmaci: Come e perché. Costruire un percorso personalizzato ed efficace.